Storia di Poncarale
Il territorio di Poncarale, in epoca romana, era parte di un pago romano che aveva il suo centro a Bagnolo Mella e dal quale dipendeva amministrativamente, spiritualmente e giuridicamente. (vedi Reperti archeologici)
Nei primi secoli l'agicoltura, il commercio ed il sorgere di piccole e grandi industrie, avevano rappresentato il fulcro del benessere economico e sociale, ma con l'arrivo delle invasioni barbariche sradicò completamente l'ordinamento civile, giuridico ed economico, spopolando le campagne e trasformando così il latifondo romano in fondo barbarico passando sotto il demanio dello stato.
Col trascorrere dei secoli si assistette alla decadenza ed alla costituzione della corte comitale e vescovile e, quasi contemporaneamente, alla formazione di nuove entità rurali dei comuni di Poncarale, Bagnolo, Montirone, Porzano, Canello e Movico.
Un tempo il nostro Borgo non era altro che una vasta destesa pianeggiante costituita di poche case sparse nell'aperta campagna e faceva parte del territorio di Poncarale. Per questa ragione era denominato Borgo di Poncarale.
Il paese di Poncarale è di origine medioevale ed è storicamente legato all'esistenza di un castello feudale situato sullo sperone di una collina, con attorno alcune case signorili che costituivano il gruppo originario del paese. Il castello in questione è il castello di Poncarale dove esiste la chiesa dei S.S Gervasio e Protasio. Difeso da mura e da fosse, il castello comunicava con il burgum per mezzo di un ponte carraio sutuato al di fuori delle mura stesse: proprio dal ponte carraio, "pons caralis", deriva il nome Poncarale.
Poncarale e Borgo facevano parte di un immenso latifondo che si estendeva e comprendeva i paesi confinanti e, fino al IX secolo, tutti i poderi appartennero e furono amministrati dallo stato. Nel X secolo però, tutta la proprietà demaniale passò al Vescovo di Brescia che divise tutto il patrimonio fondiario della zona limitrofa in Mensa Vescovile, Mensa Capitolare, Monastero di S.Pietro in Monte Orsino (Serle) e Canonica di S.Pietro in Oliveto. Il Vescovo diventò il principe secolare di tutto il territorio e si circondò di nobili come ministri ufficiali che collaborarono con lui nel governo e nell'amministrazione del suo piccolo stato. Questi nobili ricevettero in cambio in investitura alcuni fondi che, col trascorrere degli anni, diventarono loro proprietà ereditaria. Troviamo così a Borgo la presenza di molti nobili, come gli Avogadro, gli Emili, i Nassino, i Moro e i Calini.
Poncarale invece fu scelto come residenza dai nobili Poncarali, una delle più antiche e potenti casate medievali.
Anche la nobile famiglia Bornati, entrata in Bagnolo, si infiltrò in Poncarale e fissò la sua residenza "super Dosso seu castro de Poncarali" (attuale casa nobili Mazzola) divenendo così più tardi, proprietaria di tutto il Monte (oltre mille più) per investitura del Vescovo. Il comune di Poncarale, ritenendo illegale il diritto di proprietà acquisito dai nobili Bornati, chiese la restituzione del terreno. Con un atto datato 16 febbraio 1452 fu resa giustizia al Comune e ai suoi abitanti con il riconoscimento e la restituzione di una porzione di terreno (circa duecento più), che venne divisa tra massari, coloni e braccianti per uso di pascolo e legna.
Il secolo XIV, nella storia italiana, fu un periodo di grave crisi in campo politico, sociale, economico e religioso perché per l'imperversare delle varie fazioni createsi sul territorio, spesso i comuni facevano ricorso all'aiuto e alla protezione di Principi crudeli che diedero origine a lotte sanguinose per allargare i confini del proprio principato che causarono così stragi, devastazioni, pestilenza e l'isolamento delle campagne.
Questo periodo non risparmiò neppure la Chiesa: si assistette al dissolvimento della disciplina ecclesiastica, aumentò la corruzione, diminuì il clero. Ciò preparerà e porterà allo scisma d'occidente.
Poncarale e Borgo, in seguito alle grandi devastazioni, furono considerati nell'elenco degli "Statuti del comune di Brescia" come paesi "quasi deserti e disabitati".
Più tardi però, l'immigrazione di gente venuta dalle valli bergamasche, portò nuove forze demografiche che ripopolarono i paesi e le campagne.
Nel XV secolo, Brescia e tutto il suo territorio, furono contesi tra varie dominazioni che si alternarono: malatestiana, viscontea, scaligera e veneta.
Poncarale con Borgo, in un primo tempo sotto il dominio malatestiano, fece parte della Quadra di Capriano-Mairano (la quadra era un raggruppamento di paesi retti da un vicario che amministrava la giustizia). Più tardi, sotto il governo di Venezia, fu istituita una nuova quadra con centro in Bagnolo e comprendente Dello, Quinzanello, Boldeniga, Corticelle, Capriano, Azzano, Movico, Pontegatello, Poncarale, Flero, Borgo di Poncarale, S. Zeno e Coler.
Nel XVII secolo pesante fu la peste del 1630, ma nei secoli successivi non si registrano particolari avvenim,enti per la storia di Poncarale.
Durante l'Ottocento dominarono la vita amministrativa dopo l'unità i grandi prorietari locali quali i Moro, mentre i Bertazzoli ed altri imprenditori agricoli operarono una vasta bonifica del Monte Netto. Un ruolo importante ebbe, dal 1897, il sindaco Emanuele Bertazzoli, affittuale della Nassina. Risanò i debiti, costruì i nuovi uffici comunali e ricostruì il cimitero. In seguito diede inizio ad una vasta operazione sociale promuovendo un'organizzazione per lo sfruttamento del Monte Netto di proprietà pubblica e privata che sfociò nel 1912 nella concessione di 200 più divisi in piccoli appezzamenti fra coltivatori diretti. Sulla fine del secolo si sviluppa anche l'istruzione e veniva fondato l'asilo grazie alle nobili Maddalena ed Elisabetta Girelli.
Nel XX secolo un momento di rilevante importanza fu nel 1927-1928. Un Regio Decreto dell'11 novembre 1928 univa in uno solo i comuni di Poncarale-Flero. Il 4 luglio 1929 veniva concesso lo stemma comunale. Negli anni '30 venne ristrutturato l'ex municipio ed adattato a edificio scolastico di Borgo. Venne avviato l'acquedotto e l'impianto del telegrafo. Importante fu la costruzione della tramvia Brescia-Poncarale.
Dopo la 2^ guerra mondiale si andava accentuando la richiesta di Flero per un distacco da Poncarale anche se solo nel 1956 Flero potè ricostituirsi come comune autonomo.
Tratto da: "BORGO DI PONCARALE - Fogli di storia, cultura ed arte" di Anna Artioli, Luciano Artioli Parrocchia di Borgo Poncaraletorna su